Alla metà degli anni novanta dell'Ottocento, il Partito socialista italiano era in piena ascesa: nelle elezioni politiche tenutesi nel 1895 il Partito socialista aveva quasi quadruplicato i suoi consensi rispetto al 1892 e mandato in parlamento quindici deputati, rispetto ai sei della legislatura precedente. Il partito contava numerosi giornali - circa quaranta - tra settimanali, quindicinali e mensili pubblicati in varie parti d'Italia, ma molti di essi avevano tirature assai limitate e rappresentavano soltanto sé stessi o situazioni locali assai circoscritte.
Nel IV congresso socialista di Firenze del luglio 1896 emersero programmi di sviluppo editoriale e si decise quindi di fondare un giornale a carattere nazionale. Venne lanciata una sottoscrizione a livello nazionale tra i militanti socialisti, grazie alla quale si ottennero 3000 abbonamenti: uno dei primi abbonati fu il filosofo liberale Benedetto Croce.
Il primo numero del giornale uscì a Roma il 25 dicembre 1896, il giorno di Natale del 1896, non per caso, ma per tutti i valori simbolici connessi alla data. Come Cristo, l'Avanti! nasceva per dare voce e sostegno alle ragioni degli ultimi, degli oppressi, dei diseredati. Del resto, nell'iconografia socialista di fine 1800, non era infrequente il riferimento a Gesù quale "primo socialista della storia", specie in riferimento alla cacciata dei mercanti dal Tempio, identificati con i capitalisti dell'epoca moderna.
Ne era direttore Leonida Bissolati e redattori Ivanoe Bonomi, Walter Mocchi, Alessandro Schiavi, Oddino Morgari e Gabriele Galantara; a quest'ultimo, grande disegnatore satirico, co-fondatore della rivista settimanale L'Asino (assieme a Guido Podrecca), si deve la creazione dell'inconfondibile logo del giornale, con i tipici caratteri corsivi arrotondati ed il punto esclamativo finale, riconducibili allo stile liberty di fine XIX secolo[2].
La testata riprendeva quella dell'omologo giornale della socialdemocrazia tedesca, Vorwärts.
Precedentemente erano stati fondati altri giornali dallo stesso titolo: il 30 aprile 1881 Andrea Costa fondò a Imola il Periodico socialistico settimanale" "Avanti!", il cui articolo di fondo iniziava con «Avanti alla luce del sole e a bandiera spiegata», concludendo «Coraggio e avanti: ci accompagnano i voti di milioni di oppressi». Nel maggio dello stesso 1896 il filosofo Antonio Labriola fondò a Cassino il giornale Avanti (senza punto esclamativo)[3], sul quale scrisse anche il socialista libertario Francesco Saverio Merlino.